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Il Museo Nazionale Romano: la nascita di un’istituzione per il prestigio di una capitale
- Tema: Archeologia; Museo
Galleria immagini
Informazioni storia
Nato poco dopo la proclamazione di Roma Capitale, Il Museo Nazionale Romano custodisce un patrimonio archeologico di grandissima importanza diviso in quattro sedi museali: Palazzo Massimo, le Terme di Diocleziano, Palazzo Altemps e Crypta Balbi. La storia del museo inizia con la proclamazione di Roma capitale del Regno d’Italia e con la conseguente necessità di mettere in evidenza il suo passato glorioso: il 7 febbraio 1889 viene istituito un “Museo delle Antichità nella Capitale del Regno”.
La sede prescelta è una parte delle Terme di Diocleziano e del convento dei Certosini di Santa Maria degli Angeli. Il primo nucleo della collezione proviene dal Museo Kircheriano, dalle raccolte dell’ Antiquarium Palatino e del Museo Tiberino (istituito dieci anni prima e chiuso dopo poco più di un’anno); a queste si aggiungono le nuove scoperte venute alla luce durante i lavori di costruzione dei nuovi quartieri per l’ampliamento di Roma. Nel 1901 lo Stato acquisisce per il museo la Collezione Ludovisi.
La grande occasione per organizzare lo spazio che ospita questa già vasta collezione di antichità è data dall'Esposizione Internazionale del 1911 e si dà inizio ai lavori per rendere le Terme di Diocleziano una degna sede museale. Di fatto si continuerà ad aggiornare e migliorare la sede fino al 1930.
La vera svolta per il Museo Nazionale Romano avviene nel 1981, quando una legge speciale permette l’acquisizione e il restauro di Palazzo Massimo alle Terme e di Palazzo Altemps: due ampi e prestigiosi spazi dove ridistribuire la collezione ormai divenuta la più grande del mondo. Entra a far parte del gruppo di sedi costitutive del museo la Crypta Balbi, un museo molto particolare che non accoglie le collezioni esterne, ma presenta le stratificazioni del territorio che occupa per illustrare la vita a Roma dall’antichità al Medioevo. In sintesi alle Terme di Diocleziano è rimasta la collezione di epigrafia, protostoria e grandi monumenti pubblici e funerari; a Palazzo Massimo la sezione di arte antica, oreficeria e numismatica; a Palazzo Altemps la sezione del collezionismo di antichità dal Rinascimento al XIX secolo.
Tra i reperti più interessanti provenienti dall’Esquilino si segnalano le epigrafi, le are e i cippi conservati alle Terme di Diocleziano, il Toro proveniente probabilmente dalla Villa di Mecenate a Palazzo Altemps, i vari mosaici e sculture a Palazzo Massimo dove spiccano per le loro qualità estetiche e storiche un’urna raffigurante l’iniziazione di Eracle ai Misteri Eleusini, i pannelli in opus sectile della Basilica di Giunio Basso, il fregio dipinto con la fondazione di Albalonga e quel capolavoro assoluto che è il Discobolo di Mirone, esposto in un contesto scenografico in una grande sala del Museo.