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Zenaide Wolkonsky, la "Corinna del Nord"
- Tema: Storia; Personaggi
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Informazioni storia
Zenaide Wolkonsky, poetessa e scrittrice discendente della famiglia reale russa Belosel'skij-Belozerskij, nasce nel 1789 alla Corte di Sassonia dove il padre era ambasciatore. Figura centrale nella formazione della ragazza, è il padre a determinare l’inclinazione di Zenaide alle arti, alle lingue e alla musica e ad avviarne l’istruzione in archeologia ed etnografia durante un viaggio a San Pietroburgo, dove Zenaide resta come damigella di corte anche dopo la morte del padre. Sposata nel 1810 ad un generale da cui ha un figlio, Zenaide affida l’educazione del ragazzo ad un padre gesuita e poi, su richiesta dello Zar, assume l’incarico di informatrice in Sassonia e a Praga fino al 1817, anno del suo ritorno in Russia.
Oltre ad occuparsi del figlio Aleksandr, a San Pietroburgo Zenaide si afferma come fine intellettuale, ma è costretta a lasciare la Russia tre anni dopo, in concomitanza della cacciata dei Gesuiti, coi quali aveva stretti contatti. Il 1820 è l'anno in cui Zenaide - dopo aver viaggiato in solitudine dedicandosi alla letteratura e alla scrittura del suo primo libro Le quattro storie - si stabilisce a Roma, dove aveva ereditato Villa Wolkonsky. La dimora diviene presto un luogo modano di ritrovo letterario e artistico, ma è con il ritorno in Russia del 1922 che Zenaide Wolkonsky si afferma definitivamente come erudita dell’antichità classica e come mecenate delle arti e delle lettere. Il suo salotto è luogo di ritrovo dei più celebri scrittori del tempo - Pushkin, Baratynsky, Venevitinov, Turgenev – ed è in questi anni che Zenaide, loro musa ispiratrice, guadagna il soprannome “Corinna del Nord” (dall’antica poetessa greca). Nel 1829, anno della sommossa decabrista contro lo zar Nicola I, la simpatia di Zenaide per i rivoltosi e la conversione al cattolicesimo la allontanano nuovamente dalla Russia e la riconducono a Roma. Nel periodo della seconda permanenza in Italia la nobile russa si distingue come benefattrice dei giovani studiosi e vive una religiosità intensa, tanto da trasformare la Villa Wolkonsky in centro di aggregazione per i cattolici russi a Roma. Nei suoi ultimi anni di vita Zenaide prende i voti e si dedica alla beneficienza verso chiese e monasteri fino al giorno della sua morte, intervenuta per polmonite il 24 gennaio 1862.