La storia di questo straordinario ritrovamento - del tutto paragonabile a quello della Domus Aurea - inizia intorno al 2009 e coincide con i lavori di edificazione della nuova sede dell’Ente di previdenza dei medici (ENPAM), ovvero un progetto di riqualificazione del palazzo compreso nell’isolato fra via Conte Verde e via Emanuele Filiberto che prevedeva 6 piani di parcheggio interrato.
Dopo i primi significativi ritrovamenti, la campagna di scavi avviata nell’Esquilino ha riguardato - oltre all’odierna Piazza Vittorio sul cui lato sud il palazzo affaccia -  l’intera area degli antichi Horti Lamiani, appartenuti prima al console Enio Lamia (3 d. C.) poi all’imperatore Caligola. Ad emergere in superficie è stata dapprima una grande aula pubblica originariamente pavimentata con lastre marmoree e poi alcuni ambienti di servizio di cui uno con pavimento mosaicato. Successivamente viene portato alla luce un tratto di selciato d’epoca romana connesso all’antica via Labicana e, allo stesso tempo, un ingresso monumentale con una scala in marmo al centro di due muri.
Il pregio della dimora scoperta è espresso dalla lavorazione dei monili ritrovati come pure dalla qualità dei rivestimenti marmorei, degli intonaci e dai capitelli con marmi policromi. Questi spazi sono attualmente al centro un progetto di ri-allestimento e fruizione dall’alto profilo tecnologico e ingegneristico, messo a punto per sorreggere le strutture archeologiche senza effettuare alcuna forma di delocalizzazione.