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Tomba di Eurisace
- Tempo stimato: h 0:05
- Tipo: Monumento funebre
Galleria immagini
Territorio - Museo
Informazioni punto di interesse
“La tomba del fornaio” è il nome con cui è chiamato il sepolcro collocato al fianco di Porta Maggiore che ospitava le spoglie di Marco Virgilio Eurisace, fornaio romano del I sec. a.C. (età repubblicana).
È dalla struttura e da alcuni indizi presenti nelle decorazioni che è stato possibile capire quale fosse l’attività che aveva consentito a questo liberto (schiavo liberato) di affrancarsi dalla sua condizione e approdare a più alti livelli sociali, al punto di potersi permettere la commissione di un’opera di tale pregio.
Nei bassorilievi del fregio posto nella parte superiore della struttura sono raffigurate le fasi della produzione del pane: la pesatura dei chicchi di grano, la molitura che permette di ottenerne le farine, la setacciatura delle polveri, la preparazione dell'impasto, la pezzatura dei pani e infine l’infornata e la vendita.
Sulla facciata principale del sepolcro era probabilmente collocato il rilievo dei due coniugi, Marco Virgilio Eurisace e sua moglie Atistia, conservato oggi alla Centrale Montemartini.
La parola agli scrittori
Fabio Stassi nel libro Uccido chi voglio del 2020 così ne parla:
“Giunse davanti alla rotonda maestosa di Porta Maggiore. Per quel monumento aveva sempre nutrito una sorta di stupore infantile. Vi confluivano ancora tutte le strade e tutte le acque di Roma, e lo stesso traffico di duemila anni prima. Eppure la piazza che le era proliferata intorno pareva essere stata progettata da un urbanista strabico. Anche quella sera circumnavigarla gli provocò un forte mal di mare. Tutto lì dentro si moltiplicava: le strisce pedonali, i sottopassi, le recinzioni, la ferrovia e i tram, in un intrico di linee storte e ambigue le cui geometrie erano state rimaneggiate un'infinità di volte. Era come procedere su un argine che rendeva ridicolo ogni equilibrio; i marciapiedi remoti, irraggiungibili. Si fermò davanti alla tomba del fornaio Eurisace che a furia di impastare farina era riuscito a comprarsi un sepolcro davanti alla Porta per celebrare in eterno il suo lavoro. ... Aveva costruito la sua tomba a forma di forno, sostituendo alla terracotta il travertino e facendo incidere di lato le bocche dei vasi che usava per il mestiere. All'interno aveva conservato le spoglie della moglie in un paniere , perché tutti ricordassero che qualsiasi forno può contenere sia il lievito madre che la cenere.”