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Giardini Nicola Calipari
- Tempo stimato: h 0:15
- Tipo: Giardino
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Informazioni punto di interesse
Un’oasi per una sosta rasserenante nelle belle giornate: sono i giardini di piazza Vittorio. Esistono dal 1888 e devono il loro aspetto attuale ai restauri fatti nel 2020-2021.
Inaugurati la prima volta nel luglio del 1888, i giardini di Piazza Vittorio Emanuele II furono concepiti come un’oasi paesaggistica di gusto esotico in un intreccio di viali e piazze di impostazione ortogonale.
Dopo un lungo periodo di abbandono, negli anni ‘90 del ‘900 l’area con il suo corredo botanico e i suoi monumenti è oggetto di un complessivo intervento di restauro e valorizzazione.
Nel 2001 la riqualificazione urbana prosegue con la chiusura del mercato che circondava lo spazio verde; dal 6 marzo 2006 i giardini sono intitolati a Nicola Calipari, funzionario di Stato e giornalista, ucciso in Iraq dai soldati americani nel 2005.
Un nuovo intervento iniziato nel 2018 e conclusosi nel 2020 ha restituito ai giardini l’originario percorso interno a forma di 8 e, con l’occasione, sono state piantumate circa 800 specie fra alberi, arbusti decorativi e piante. La riqualificazione ha interessato anche i monumenti (Porta Magica, Trofei di Mario e Fontana del fritto misto), la Casetta Liberty e le emergenze artistiche socializzanti (giochi dei bambini, Onda, Ragno di Louise Bourgeois). Del 2020 è l'installazione Albero delle identità, un'opera d’arte partecipata realizzata dalle scolaresche del quartiere con la tecnica del mosaico artistico e con decori in ceramica ispirati a valori di condivisione e appartenenza.
La parola agli scrittori
Federico Longo in Esquilino. Storie verissime di un quartiere fantastico (2021):
“In piazza Vittorio ci sono due tavoli da ping pong frequentati da persone di tutte le parti del mondo, perché in qualsiasi parte del pianeta si trova un tavolo da ping pong… Spesso ci sono molte persone ad aspettare di giocare… Si scatenano discussioni incredibili su chi deve entrare a giocare, su quante partite si possono fare... Si perde tanto di quel tempo a discutere che alla fine per fare due partite ci si passa un pomeriggio, comunque è un pomeriggio passato bene.”
Fabio Stassi in La lettrice scomparsa (2016):
“Spesso dopo pranzo andavo nei giardini di piazza Vittorio. Da qualche anno, i pappagalli avevano invaso molti alberi di Roma e se ne potevano riconoscere alcuni verdissimi esemplari anche sulle palme dell’Esquilino. I loro continui salti o piccoli voli, da una foglia e l’altra, contrastavano con l’immobilità regale con cui ogni giorno, alla stessa ora, un cinese con un filo di capelli bianchi e le guance scavate eseguiva la lenta danza del tai chi, davanti ad una panchina.”
Giardino