La chiesa di San Vito e Modesto è una delle più antiche del Rione Esquilino e fino al IX secolo era denominata “in Macello” per la vicinanza con il Macello di Livia. All’interno è considerata la cosiddetta Pietra Scellerata, considerata miracolosa contro il morso dei cani idrofobi.
Fondata nel IV secolo su un tratto delle mura Serviane a ridosso della Porta Esquilina, la chiesa fu chiusa e restaurata più volte. Tra i restauri più significativi si ricordano quello voluto dal Papa Stefano III nell’VIII secolo e quello ordinato da Sisto IV nel 1477. Rimangono di quest’epoca il portale in marmo con lo stemma dei della Rovere e sei bifore sulle pareti laterali. Fu ancora restaurata nel 1834 e quasi interamente rifatta nel 1900; in occasione di questo rifacimento venne cambiato l’orientamento della chiesa e rifatta la facciata nel 1901. Fu questo un intervento di restauro radicale che cambiò l’orientamento alla chiesa. L’interno, una spoglia aula rettangolare conserva qualche traccia delle decorazioni antiche.

Chiesa

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