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La mostra di Yulia Gladkaya "Birò": The Wall con il testo critico a cura di Grazia Mocci
Esquilino- Dal: 04/04/2025
- Al: 10/04/2025
- Luogo: Via Merulana 220
- Orario: Dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00
- Prezzo: Ingresso libero
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Informazioni:
Opening event venerdì 4 aprile alle ore 18:00
- Tipo: evento
- Organizzazione: Medina Art Gallery
- Sito: https://www.medinaroma.com/
Galleria immagini
Dal 4 al 10 aprile 2025 Medina Art Gallery presenta la Mostra di Yulia Gladkaya in arte Birò “The Wall” con il testo critico a cura di Grazia Mocci nella gallery di Via Merulana 220 a Roma.
Un’avventura ai confini tra organico e artificiale. Un universo ibrido in cui creature cibernetiche prendono forma attraverso il tratto essenziale e incisivo della penna a sfera. L’artista, con ritmo morbido e ventoso, trasforma lo strumento d’uso quotidiano in un mezzo d’indagine visiva che interroga il rapporto tra umanità e tecnologia, tra corpo e macchina. Nata a San Pietroburgo, laureata all’Accademia di Brera, Birò traduce nelle sue opere un intreccio tra memoria personale e immaginario globale, ove la prima tappa del processo creativo passa per la musica rock da cui ogni opera vedrà la propria genesi.
Al centro della mostra, un’installazione ispirata al “The Wall” dei Pink Floyd: una parete-mosaico di circa cinquanta opere, che si fondono in un’unica struttura visiva. Concept-album stratificato, banca della memoria con tutti i suoi file, dove l’artista riflette sull’identità contemporanea e sulla permeabilità dei confini tra reale e virtuale. Esplorazione estetica quindi, ma anche indagine sulle tensioni della realtà attuale nell’epoca della tecnologia pervasiva. Figure cibernetiche e mitologiche abitano il percorso espositivo. Provenienti da una realtà distopica ma racchiudendo in sé un’umanità fragile e necessaria. I corpi ibridi, privi di equilibrio, evocano un dialogo costante tra evoluzione e perdita, tra il tentativo di trascendere i limiti e la nostalgia per ciò che resta irrimediabilmente umano.
L’adozione della "Bic" e del formato A4 accentuano il contrasto tra la complessità delle forme e l’umiltà del mezzo, mettendo in luce un’intenzione quasi artigianale in un contesto che esplora l’oltre-umano. L’artista, che intende sfidare la rapidità dell’era digitale, invita a una profonda e meditativa riflessione dove ogni linea diviene resistenza, memoria e interrogazione.