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L’Arte di Sandra Tiberti: l'affresco e la foto
Esquilino- Dal: 21/06/2024
- Al: 04/07/2024
- Luogo: Via Angelo Poliziano 4-6
- Orario: Dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00
- Prezzo: Ingresso libero
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Informazioni:
Opening event venerdì 21 giugno 2024 alle ore 18:00
- Tipo: evento
- Organizzazione: Medina Art Gallery
- Sito: https://www.medinaroma.com/
Galleria immagini
Mostra Personale “L’Arte di Sandra Tiberti“ con testo critico e presentazione a cura di Matilde Spedicati ed in collaborazione con Foto Pettine L’Aquila.
Dopo la mostra fotografica “dai Fiordi” nel Giugno 2023 @ Medina Art Gallery Roma, Sandra Tiberti presenta un repertorio artistico che, combinando fotografia ed affresco, percorre quel sentiero dell’arte che, mediante la memoria del passato, conduce all’indissolubile legame con l’Identità. Una idealità concettuale che viene condensata nella sua città d’origine, L’Aquila. Dopo la formazione, gli studi, le passioni e i lavori a Milano, Napoli e Roma.
La serie degli affreschi riflette una scelta che, al giorno d’oggi, non può che essere definita eccezionale: tecnica pittorica in disuso, che appare quanto mai significativa e affascinante. E che rappresenta una perfetta sintesi dei suoi studi: l’utilizzo di vari materiali esecutivi, quali il cemento, l’intonaco, la calce, la sabbia, la polvere di marmo e il rapporto tra pittura e inserti a rilievo, esplicano chiaramente la volontà di Sandra Tiberti di creare un connubio tra architettura e arte figurativa.
L’artista qui si fa ideatrice, progettista ed infine carpentiere, in un processo che richiede diverse competenze tecniche e artistiche: l’archetto della Bifora, per esempio, composto da mattoncini ritagliati e disposti in successione, rappresenta dunque non solo un dettaglio decorativo, ma un vero e proprio elemento costruttivo dalla superficie estremamente liscia e riflettente, ideale per una pittura magica (e veloce) nella quale i colori divengono parte integrante della superficie murale: nell’intonaco fresco e umido avviene la legatura chimica dei pigmenti colorati con la calce.
Nelle fotografie la luce è protagonista: dai paesaggi di Rocca Calascio alla modella, fino al vicolo “Chiassetto del Campanaro”, le lunghe esposizioni su cavalletto e senza flash, giocano con l’equilibrio tra luminosità e contrasto per mantenere un’atmosfera naturale e morbida. Gli scatti in bianco e nero appaiono come opere realizzate con inchiostro di china, grazie all’aspetto nitido e contrastato e ad una forte presenza di linee e dettaglio. Quasi un Medioevo improvvisamente vivo e palpabile.