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Daniela Capuano “Le stanze dei pensieri”
Esquilino- Dal: 21/07/2023
- Al: 27/07/2023
- Luogo: Via Angelo Poliziano 28-32-34-36 Roma
- Orario: Dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00
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Informazioni:
Opening event: venerdì 21 luglio 2023 alle ore 18.00.
- Tipo: evento
- Organizzazione: Medina Art Gallery
- Sito: https://www.medinaroma.com/
Galleria immagini
Dal 21 al 27 luglio 2023 Medina Art Gallery presenta la mostra personale di Daniela Capuano “Le stanze dei pensieri” a cura di Federico Caloi, critico e curatore d’Arte, nella galleria di Via Angelo Poliziano 4-6 a Roma.
Federico Caloi cura Daniela Capuano – il focus
Nel camminare che compie una persona viene spesso considerato qual è il suo incedere, perché è questo che viene ritenuto significativo, ecco allora che una camminata veloce viene associata alla sicurezza o una lenta a una certa tristezza e via dicendo. Non si sofferma, lo spettatore, invece, sullo sguardo che il viandante posa durante questo cammino. Cosa ne sa, chi vede una camminata, se lo sguardo del camminatore è perso, felice, oppure assorto, se si posa sugli oggetti, se è curioso, se è attento solo al percorso o se è uno sguardo basso, a non voler vedere nulla davanti a sé, o alto a guardare il cielo e l’orizzonte. Ecco, in un cammino, più che il passo, va considerato il suo sguardo e non l’incedere.
L’arte di Daniela Capuano è uno sguardo interiore verso i pensieri, durante il cammino della sua anima, e se questo percorso, ora sia a passo spedito o tal altra con un incedere lento, quello che rileva, sempre, è che cosa vedono gli occhi dell’anima.
La pittura della Capuano va considerata tra uno spazio di matrice specialmente espressionista e un altro dalla configurazione graffitista, una derivazione del Pop e dei fumetti, che tanto ha nobilitato l’arte negli ultimi decenni.
Ogni opera una storia, una sensazione, un ricordo, un legame. Nella sua inclinazione espressionista il colore, che è sempre soave, soffuso, spesso usato in purezza, troviamo ricorrenze, un colore d’insieme, come spesso preferisco citare questo anche se vive insieme ad altri, l’indaco, il colore che in ogni disciplina mistica del mondo rappresenta la spiritualità.
La struttura del composto pittorico…
…delle opere di Daniela Capuano offre allo sguardo un senso di mimetismo, le volute del colore appaiono come fossero un encausto, sembra, altre volte, come se sorgessero fiori ma, riverberi di luce dipanano, dilatano e spargono le atmosfere della superficie espressiva, così da perdersi ed entrare in dimensioni oniriche, di altra natura immateriale, davanti alle sue tele. In Daniela Capuano troviamo lavori dove un giardino astratto, che forse ricorda Gilardi o invece una veduta aerea, si affianca ad una delicata esplosione cosmica, opere dove un puro astratto espressionista si affianca e convive con le volute che potrebbe avere lasciato un erpice.
Dove troviamo figurazione, invece, scopriamo narrazione accennata, un percorso suggerito dalla figura principale dell’opera, che sempre si staglia come nelle tavole degli albi della Lancio, l’editrice dei fumetti che negli anni ’70 e ’80, nobilitava autori che di lì a poco sarebbero assurti nell’olimpo dell’illustrazione. In queste opere, la storia, rivelata o celata, diventa il proscenio di una messa in scena coloristica peculiare del fare di questa artista, contorno e sfondo armonioso di vedute ancora interiori.
Daniela Capuano ha iniziato con il geometrico per poi passare al figurativo. Fin da subito si deliziava nel comporre arte, scoprendo il suo talento, la capacità di gestire il colore, la forma, l’assetto dell’opera. L’artista ha ripreso oggi, con vigore, da più di venti anni, dopo un esordio che aveva anche ragione d’essere come compensazione a una famiglia impegnativa, per non rinnegare la sua natura gentile. Nella sua arte trova sé stessa, Capuano, e dà voce a quello che sente dentro.
Con l’astratto…
…vuole dare suono e colore alle sensazioni, comunicare un mondo a colori, e per questo motivo, nelle sue opere, nascono sperimentazioni, uso di materiali: polvere di alabastro, stoffe, sabbie. La stesura delle sue volute è fatta con il suo fiato, non con mezzi meccanici, ancora a dar voce a questo suo io interiore che parla attraverso la sua arte; ed è subito emozione. In alcune opere troviamo, tra i materiali d’uso a questa artista, frammenti di specchi, perché fermarsi davanti allo specchio è riflettere, lo dice la parola stessa.
Arte è comunicare e comunicare il suo mondo a colori è raccontare l’intimità, le sensazioni recondite e affiorate del nostro animo. Il dipingere di questa artista attraversa stati d’animo, accadimenti, sensazioni, esperienze, è un momento di trasferimento dell’emozione sulla tela, sono percorsi interiori, si vivono emozioni e pensieri da raccontare.
L’idea che la sua arte vuole suggerire è un invito a fermarsi, a meditare, perché oggi abbiamo affidato le nostre vite ai pixel, dice espressamente l’artista, e i pixel sono lo smartphone, la tv, lo schermo, la pubblicità e tutto il bombardamento di immagini e distrazione che subiamo. Sostiene, infatti, Daniela Capuano, e come non dargli ragione, che vede molta distrazione, molta superficialità: “si è connessi con tutti tranne che con noi stessi, con un interlocutore non in carne e ossa”. La pittura di Daniela Capuano è, quindi, un invito a trovare quel noi che c’è di fronte allo specchio dell’anima, un desiderio di tornare a vivere le sensazioni dello spirito, a guardare i nostri pensieri, a rivolgere lo sguardo dentro di noi in questo cammino che è la vita, quale che sia il suo incedere.