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Via Giolitti e via Marsala: due strade di confine
- Tema: Architettura; Storia; Urbanistica
Galleria immagini
Informazioni storia
Le vie Giolitti e Marsala, che costeggiano i lati della stazione Termini e confluiscono in Piazza dei Cinquecento, rappresentano simbolicamente un confine. Delimitano i rioni Esquilino e Castro Pretorio, contigui e omogenei per storia e urbanistica, ma divisi amministrativamente dal 1921. Queste strade strettamente connesse alla stazione Termini – crocevia di viaggiatori, residenti, migranti, persone fragili e senza fissa dimora – segnano una transizione tra territori e situazioni sociali diverse, coniugando gli aspetti ordinari della vita urbana e le attrattive della moderna struttura della stazione, risistemata a partire dal 2000, con le forme del degrado architettonico, ambientale e sociale, tipiche delle zone marginali.
La loro configurazione odierna, caotica e con viabilità inadeguata, deriva dalla mancata realizzazione del Piano Regolatore del 1931, che prevedeva nel 1938 l'allargamento delle strade e la demolizione di numerosi edifici. Su via Giolitti, l’isolato di fronte alla "galleria gommata" mostra ancora tracce di una demolizione parziale degli anni Sessanta, lasciando un rudere noto come il “dente cariato”.
Il collegamento tra Esquilino e Castro Pretorio è assicurato dai sottopassi di Santa Bibiana, realizzato nel 1880, e di via Cappellini, ribattezzato via Turbigo nel 2015. Quest’ultimo è stato costruito nel 1938 abbassando la quota stradale su via Giolitti. Per superare il dislivello è stato creato un ballatoio che collega gli edifici circostanti, esposti al livello delle cantine per il mancato completamento delle demolizioni. Il “Ballatoio” costituisce un luogo emblematico della marginalità con frequenti episodi di microcriminalità e dove operano realtà associative di servizio e di sostegno.
La fisionomia delle due strade è di fatto caratterizzata dai corpi laterali in travertino della stazione di Angelo Mazzoni e segnata dalla presenza delle due torri dell’acqua, alte circa 43 metri e poste simmetricamente sulle due vie, oltre il sottopasso di Santa Bibiana.
Il carattere discontinuo e di mancata progettualità è maggiormente ravvisabile lungo via Giolitti dove si susseguono sul lato sinistro, all’angolo con via Cairoli, l’ex Cinema Apollo, chiuso da decenni, e adiacente al teatro Ambra Jovinelli.
La nuova cabina elettrica ACEA, costruita nel 2001 sui resti della Centrale del Latte, conferma la vocazione di via Giolitti come sede di servizi della città.
Le trasformazioni del XXI secolo includono lo spostamento del mercato di Piazza Vittorio nelle Caserme Sani e Pepe e la costruzione del grande albergo Es Hotel, ora chiuso.
Notevoli interventi sono stati effettuati per il Giubileo del 2000 nella parte del fabbricato viaggiatori della Stazione. Nella parte del Ristorante con l'enorme Cappa Mazzoniana rivestita di marmo si trova oggi il Mercato centrale, mentre l’Ala Mazzoniana, restaurata dall’Atelier Mendini, comprende ambiti commerciali, di servizio e uno spazio espositivo al secondo livello.