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Chiesa di Sant’Eusebio all’Esquilino
- Tempo stimato: h 0:15
- Tipo: Chiesa
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Informazioni punto di interesse
La leggenda vuole che questa chiesa fosse edificata nel luogo ove si trovava la casa del prete Eusebio, morto durante le persecuzioni di Costanzo II. Il santo titolare della chiesa è rappresentato in una statua collocata sotto l’arco centrale della facciata.
Il prospetto si affaccia su una rientranza nel lato di Piazza Vittorio che prosegue per via Napoleone III. Sopraelevato rispetto al piano stradale l’edificio è anticipato da due rampe di scale che conducono al portico settecentesco dal quale si accede all’interno. Fu consacrata come chiesa nel IV secolo e più volte modificata fino a un radicale rinnovo, del quale resta solo il campanile romanico che si vede dal cortile. L’aspetto attuale si deve ai restauri settecenteschi fatti sotto la direzione di Carlo Stefano Fontana. All’interno, la volta della navata centrale è decorata con l’affresco di Antonio Raffaello Mengs che si classifica come una delle più importanti testimonianze del primo neoclassicismo a Roma.
La parola agli scrittori
Giuseppe Gioacchino Belli descrive in un sonetto satirico, Er discissette gennaro, del 1833, la benedizione degli animali domestici il 17 di gennaio, davanti alla Chiesa:
"Er prete era quer pezzo de demonio
Di don Pangrazzio, e stava in cotta in piede
A aspetta’ cco l’asperge che la fede
Je portasse le bbestie armercimonio.
Porchi, somari, pecore, cavalli,
s’annaveno tutti in una turma,
piene de fiocchi bbianchi, e rrossi e ggialli.
E don Pangrazzio, facenno una festa
Dei quadrini, strillava a quella ciurma:
fijji, la carità nun è mai troppa"
E’ descritta anche da Giovanni Ricciardi nel suo romanzo giallo I gatti lo sapranno del 2012:
“A Sant'Eusebio, per la festa di Sant'Antonio Abate, l'unico giorno dell'anno in cui la parrocchia si riempe all'inverosimile: la benedizione annuale degli animali. La messa delle undici, quel giorno è gremita di cani e gatti di tutta Roma che non fanno un fiato, pappagalli sulle spalle dei padroni, criceti terrorizzati nelle loro gabbioline. E all'uscita, quando don Fabio passa con l'acqua benedetta, non faccio mai mancare le polizia a cavallo schierata a festa e la mia divisa migliore. Uno spettacolo.”
Orario di apertura
Il lunedì dalle 07:00 alle 09:00 e dalle 17:30 alle 19:00. Da martedì a sabato dalle 07:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00. La domenica e i festivi dalle 08:30 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19.30.
Per informazioni
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