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DIGIBIRD
Esquilino- Dal: 2022-11-25
- Al: 2022-12-08
- Luogo: Via Angelo Poliziano, 32-34
- Orario: Dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
- Prezzo: Ingresso libero
-
Informazioni:
Opening venerdì 25 novembre alle ore 18:00 presso la gallery Via Angelo Poliziano 32-34 a Roma.
Inaugurazione con banco degustazione vini Casale del Giglio - Tipo: event
- Organizzazione: Medina Art Gallery
- Sito: www.medinaroma.com/
Galleria immagini
Dal 25 novembre all’8 dicembre 2022 Medina Art Gallery presenta “Digibird”, la mostra personale dell’artista contemporanea Soile Yli-Mäyry a cura di Rosa Ammaturo.
La mostra, con il Patrocinio dell’Ambasciata di Finlandia a Roma, è parte integrante del Festival "Novembre Nordico" del network delle ambasciate scandinave in Italia.
Attraverso le sue opere, l’artista finlandese Soile Yli-Mäyry racconta le proprie emozioni mirando a far superare al pubblico polarizzazioni e pregiudizi. Per raggiungere in una condizione di purezza i temi principali di ricerca pittorica, che ruotano intorno al nesso fra l’umanità e la natura nel mondo urbanizzato. Saranno in mostra le sue spatolate in strati sottili, in linee di colore e con la sua tecnica mista che restituisce alle tele una resa tridimensionale.
Testo critico a cura di Rosa Ammaturo per “Digibird” mostra di Soile Yli-Mäyry
La pittrice Soile Yli Mayry nasce, vive e lavora a Kuortane in Finlandia e durante l’Inverno, quando le temperature sono polari, si reca all’estero dove espone i suoi quadri. Ecco il perché di questa mostra piena di colori e allegria nella bella e prestigiosa Medina Art Gallery.
Anche se Soile non ama molto parlare della sua vita privata, dovrò sfiorare il tema perché, come per tutti, ma soprattutto per gli artisti, il contesto familiare è importante, significativo e certamente incide anche nel lavoro e nelle opere.
Soile nasce in una famiglia numerosa: 4 femmine e un maschio. I genitori sono entrambi sordomuti. In casa non si ascoltano voci, tutti utilizzano il vocabolario dei segni. Da qui l’importanza dei segni.
La necessità economica della famiglia non le viene nascosta perché è costretta a fare da interprete al padre al quale è molto legata.
Già da piccola aveva ben chiara nella mente la passione per il disegno e l’arte. Da ragazza ha dipinto i suoi primi quadri in un rifugio antiatomico senza finestre e ciò che non vedeva intorno a sé lo esprimeva con i colori sulla tela.
Non usa fare bozzetti poiché dice che i suoi quadri sono già nella sua testa.
Il punto di svolta nella vita e nella carriera artistica di Soile avviene per caso: racconta che un giorno le capita tra le mani una piccola foto di un quadro di Kokoschka, e per lei è una folgorazione. Si informa sulla vita del pittore e decide di andare a Vienna.
Ha 18 anni quando con il papà si reca per la prima volta in banca per chiedere un piccolo prestito che le permetta il viaggio di sola andata nella capitale austriaca dove nella sua mente pensa di mantenersi lavando i vetri dell’ospedale. Al direttore della Banca ricorrerà 25 anni dopo per costruire la sua galleria ed egli si dimostrerà come uno dei suoi più grandi sponsor (nella sua biografia, l’artista ricorda che aveva già comprato le cambiali per restituire il suo debito quando il direttore della Banca, durante una delle sue prime mostre, la sostiene ancora una volta acquistando un quadro).
L’amore per la pittura l’aveva portata a Vienna e da allora inizierà a viaggiare.
Deve molto ai suoi genitori che le hanno inculcato l’importanza di credere in se stessi e la tenacia nel perseguire le proprie passioni.
Molti sono gli aneddoti che racconta nel suo sopracitato libro. Anche lei come molti artisti ha passato un periodo di difficoltà lavorativa toccando dei veri e propri “punti morti”. Nei quali si sentiva incapace di comunicare con la sua creatività. Senza perdersi d’animo, a 35 anni inizia a frequentare un corso di sociologia all’Università di Helsinki e racconta che più si concentrava nello studio più le ritornava l’indole di dipingere e di superare la crisi del “punto-morto”.
E’ sposata con Pentti, preside di scuola, e per sua scelta non hanno avuto figli. I miei figli, dice, sono i miei quadri che seguo per il mondo.
I colori sono la caratteristica di Soile sia nei quadri che nel vestiario. Nei dipinti esposti si notano soprattutto i colori, tutti i colori della tavolozza. Essendo un’ecologista convinta ripete che se Dio ha creato una miriade di fiori dai colori diversi e particolarissimi perché non si dovrebbero usare? I colori appaiono anche sugli abiti che sceglie volontariamente di pelle perché, dice, viaggiando molto e spesso, non necessitano del ferro da stiro e non prendono le pieghe. Anche nei suoi totem e negli oggetti in vetro che produce a Murano, i colori la fanno da padrone.
Un pittore che l’ha sempre particolarmente appassionata è stato Joseph Beuys.
Beuys è il pittore che ha creato una propria teoria artistica, dice Soile, e le piace perché con la sua arte ha spaziato in diversi campi dalla fisica alla medicina. La natura deve essere studiata perché è una sfida per l’arte e la scienza. E’ la dimostrazione del grande impatto che può avere un singolo pittore nel plasmare una corrente artistica.
Soile è una sognatrice e molti suoi quadri riprendono il tema del sogno. E’ ottimista e quando lavora ama ascoltare Mozart.
Il suo strumento preferito è la spatola che lei dice, usa come un archeologo che scava per trovare l’oggetto agognato. Nell’arte si può imparare la tecnica, ma è la passione che fa la differenza.
I temi trattati nei suoi quadri
Il sogno che definisce la porta per l’altrove. Un quadro ha qualcosa che penetra il subconscio e apre la mente.
La forza della natura che riesce a rompere l’asfalto, ad oltrepassare il cemento che l’uomo adopera per coprirla. Altro elemento che caratterizza la forza della natura è il fuoco perché viene generato dalla frizione.
La freneticità del tempo moderno, soprattutto in Giappone e in America. Se si continua di questo passo il vivere freneticamente porterà molti nelle case di cura. Anche se crollare è sintomo di vita e può essere utile per migliorarsi. Bisogna perdersi per riscoprirsi.
La tecnologia che incapsula l’individuo in una scatola di codici. La persona vaga raminga da un posto ad un altro senza un rifugio o un porto, individuo che poi esce dalla scatola e si chiede “chi sono? Da dove vengo? Dove vado?”
Le hanno chiesto come riassumere in poche parole il significato dei suoi quadri, la risposta è stata “La fragilità umana”.
Testo a cura di Rosa Ammaturo